Conflitto interiore, come affrontarlo

Conflitto interiore, come affrontarlo

I conflitti interiori possono emergere dalla tensione tra diverse storie personali, credenze e valori che una persona ha sviluppato nel corso della  vita. Il conflitto interiore può essere considerato come una lotta o una tensione tra diverse rappresentazioni cognitive o schemi di pensiero ed emozioni del presente o della propria storia di vita.

Le persone possono sperimentare un conflitto interiore quando ci sono desideri o obiettivi in competizione più o meno accessibili alla consapevolezza.

Possiamo provare nei confronti di una stessa persona o situazione emozioni discordanti, può capitare di sentire amore, rabbia, senso di colpa e vergogna nello stesso tempo e questo può inibire le nostre azioni o generare ansia e angoscia.

Gli schemi cognitivi interpersonali, che rappresentano modelli di pensiero e aspettative nelle relazioni interpersonali, giocano un ruolo chiave nel conflitto interiore. Questi schemi, che hanno radici nel lontano passato, possono essere in conflitto tra loro, creando ambivalenze e tensioni nelle relazioni.

Quando sperimentiamo un conflitto interiore è come se al nostro interno fossero presenti parti che hanno desideri, bisogni, aspettative, emozioni e immagini di sé o dell’altro in contrasto tra di loro. Il conflitto può essere consapevole e manifestarsi nella forma di pensieri ed emozioni contraddittorie o inconsapevole e manifestarsi con uno stato di ansia.

Le varie parti che si manifestano nel conflitto possono essere congruenti con la situazione presente, rappresentare tratti stabili della personalità o essere antiche e connesse a momenti di intensa attivazione emotiva collegate a esperienze di traumi ripetuti o relazioni disfunzionali del passato.

Consapevolezza dell’esistenza del conflitto

Il primo passo per elaborare un conflitto interiore è diventare maggiormente consapevoli della sua esistenza, possiamo ad esempio provare desiderio di vicinanza nei confronti di una persona e nello stesso tempo sentire di volerci allontanare a causa di sofferenza nella relazione, oppure potremmo essere indecisi su che cosa fare a livello professionale desiderando maggiore impegno e nello stesso tempo volendo dedicare più tempo alla famiglia. Un’altra situazione di conflitto che può generare ansia perché inconsapevole riguarda l’immagine che abbiamo di noi stessi o di un altro in un dato momento. Si tratta di accogliere e accettare le varie posizioni presenti in noi senza giudicarle giuste o sbagliate ma tenendone conto come espressione della nostra complessità come individui.

Lavoro sulle parti

Un secondo passo in tutte queste situazioni può essere quello di mettere per iscritto le varie parti presenti in noi (desideri, bisogni, aspettative, credenze, emozioni) dando un nome a ciascuna di esse. Le varie parti possono essere immaginate come personaggi che hanno pensieri ed emozioni proprie come un vero e proprio parlamento composto da persone diverse. Questo lavoro di scrittura può aiutare a far emergere alla consapevolezza i vari aspetti del nostro pensare e sentire e aiutarci a formarci un’idea maggiormente integrata della situazione in modo da prendere una decisione che rispetti tutti i nostri bisogni, desideri, aspettative ed emozioni.

Queste parti possono essere semplicemente desideri nel presente in contrasto tra loro ma anche parti più antiche rimaste congelate nella nostra storia e che ancora agiscono nel presente, ad esempio una parte bambina che ha paura dell’abbandono e della solitudine che ci spinge a restare in relazioni disfunzionali pur di non sperimentare la solitudine. Si tratta di non criticare le parti ritenendole inadeguate, infantili, fragili o altro, ma di prendere atto della loro esistenza con gentilezza e compassione dando a ognuna importanza e rispetto. E’ un percorso di auto-osservazione che ci consente di rilevare con maggiore chiarezza stati emotivi contrastanti, di nominarli e darvi un senso nel presente o nella propria storia.

Integrazione delle parti

Il passo successivo è quello di cercare un’integrazione tra le varie parti, consentendo a bisogni e desideri diversi di esprimersi in un piano d’azione che tenga conto dei vari aspetti emersi. Il lavoro consiste anche nel riconoscere quelle parti che al momento attuale risultano essere disfunzionali perché non più adeguate a risolvere e convivere con la situazione presente, sarebbero parti che nella nostra storia ci hanno permesso di sopravvivere e di metterci in relazione ma che non sono più in grado di svolgere questa funzione nel presente.

Lavoro sui valori personali

Nel caso in cui il dubbio e l’ansia persistano si può ricorrere ad un lavoro sui propri valori. Quest’approccio consente di mettere in evidenza quelle che sono i principi che orientano la nostra vita.

I nostri valori sono gli standard che una persona considera importanti, le scelte che facciamo spesso riflettono i nostri valori. I valori forniscono una guida nella presa di decisioni. Quando si è confrontati con alternative o opzioni, i valori possono servire come criteri per valutare quale scelta è più congruente con le proprie convinzioni fondamentali.

Psicoterapia

Se il conflitto persiste può avere senso rivolgersi a uno psicoterapeuta per un percorso che consenta una maggiore consapevolezza in particolare delle parti che agiscono in modo inconsapevole e sono connesse alle nostre esperienze evolutive e che attivano stati perduranti di ansia e disagio.

Se pensi di aver bisogno di un consulto psicologico e di iniziare una psicoterapia online, puoi fissare un appuntamento scrivendo a info@marinaugolini.it

dr. Marina Ugolini