Metacognizione

La metacognizione è quello che noi pensiamo del nostro funzionamento mentale, è in parte esplicita e in parte inconsapevole. E' letteralmente quello che noi pensiamo di come funzionano i nostri pensieri, emozioni e comportamenti.

Le capacità metarappresentazionali di cui fanno parte quelle metacognitive sono indispensabili per potersi muovere nel mondo, un essere umano ha la necessità di pensare attribuendo a se stessi e agli altri desideri, intenzioni, stati mentali e credenze.

Secondo Dimaggio l'ipotesi è che ogni individuo abbia un suo stile metarappresentativo e abbia sviluppato o meno queste capacità. I deficit metarappresentativi possono essere specifici per ogni dominio, un soggetto può avere difficoltà a discriminare i propri e altrui stati interni, un altro potrebbe non riuscire ad assumere il punto di vista delle altre persone, altri ancora possono avere difficoltà nel cogliere le intenzioni altrui.

Le capacità metacognitive

  • MONITORAGGIO
  • DIFFERENZIAZIONE
  • INTEGRAZIONE
  • DECENTRAMENTO
  • MASTERY

Monitoraggio

E' la capacità di riconoscere nominare e dare senso ad uno stato mentale identificandone emozioni, pensieri, intento all'azione, desideri. Difficoltà di monitoraggio rendono difficile riconoscere le attivazioni corporeee delle emozioni, definire e descrivere ricordi, immagini, pensieri riferiti a un determinato stato mentale. Risponde alla domande: Che cosa pensi? Che cosa Provi? Perchè?

Differenziazione

E' la capacità di distringuere tra rappresentazioni mentali e realtà, è la funzione che ci pernette di assumere una distanza critica dalle nostre convinzioni con la consapevolezza della loro relatività e soggettività rispetto all'evento. Consiste nel considerare le nostre opinioni come ipotesi e non come verità.

Integrazione

E' la capacità di mantenere un visione unitaria di sè nonostante la molteplicità degli stati mentali anche contraddittori. Si tratta di stabilire talvolta una gerarchia di rilevanza tra i diversi stati mentali che riduca la contraddizione e i conflitti e la capacità di integrare contenuti conflittuali all'interno della coscienza. È la capacità di mettere insieme emozioni, pensieri, bisogni e comportamenti in modo coerente, creando una narrazione interna complessa e stabile di sé e degli altri.

Decentramento

E' la capacità di mettersi nei panni dell'altro, di assumerne il punto di vista. Consiste nella capacità di creare nessi tra lo stato mentale dell'altro e i suoi comportamenti. Difficoltà di decentramento si manifestano nell'avere difficoltà ad attribuire significato al comportamento dell'altro. È la capacità di immaginare gli stati mentali degli altri, comprendendo che gli altri hanno pensieri, emozioni e prospettive differenti dalle proprie. Capire ad esempio che una persona può aver parlato freddamente non perché ti disprezza, ma perché è stressata.

Mastery

E' la capacità di rappresentarsi gli stati mentali problematici come problemi psicologici che possono essere risolti con un atteggiamento attivo. Considerare cioè questi stati sotto il nostro controllo.

CREDENZE METACOGNITIVE

La capacità metarappresentativa si manifesta nella costruzione di spiegazioni e previsioni osservando una sequenza di azioni in base all'attribuzione di stati mentali.

Wells all'interno del suo modello di psicoterapia descrive la capacità metacognitiva come composta da credenze metacognitive, esperienze metacognitive e strategie metacognitive.

Le credenze metacognitive possono essere esplicite, cioè consapevoli ed esprimibili verbalmente o implicite e inconsapevoli.
Le credenze metacognitive disfunzionali possono essere positive, e riguardano l’utilità di impegnarsi nei processi di evitamento, monitoraggio e persistenza del pensiero, o negative e si riferiscono all’incontrollabilità, la pericolosità, l’importanza ed il significato attribuito ai pensieri o alle emozioni.
Le credenze esplicite positive e negative disfunzionali sono del tipo:

"le emozioni sono disturbanti"
"Se provo emozioni intense significa che non sono normale"
"I pensieri intrusivi non sono controllabili"
"Non posso controllare i miei pensieri"
"Se continuo a provare ansia alla fine impazzirò"
"Provare emozioni significa essere debole."
"Le emozioni mi confondono."
"Devo monitorare la mia ansia per non impazzire."

Le credenze esplicite funzionali sono del tipo:
"Le emozioni sono umane ed è legittimo provarle anche intensamente e se integrate con il pensiero sono una buona guida per le mie decisioni"
"Le emozioni mi aiutano a decidere come comportarmi"
"La rabbia arriva ma dopo un po' passa, basta avere pazienza"
"L'ansia mi fa capire che cosa mi preoccupa in un dato momento e contribuisce a farmi costruire un piano d'azione adeguato."

Le credenze implicite sono di natura procedurale (riguardano il saper fare qualcosa) e consistono nel nostro modo di portare l'attenzione, di utilizzare la memoria e nel modo in cui facciamo valutazioni, possono essere funzionali o disfunzionali.

Ad esempio nel corso di un disturbo depressivo vi sarà la tendenza a concentrare l'attenzione sugli aspetti negativi della realtà, l'accesso alla memoria sarà caratterizzato da ricordi negativi e il giudizio sarà improntato all'autosvalutazione e all'autocritica.

ESPERIENZE METACOGNITIVE
Le esperienze metacognitive disfunzionali sono del tipo:

"Sento che se continuo a pensare questo pensiero farò sicuramente qualcosa di terribile"
"Sento che la mia ansia sta diventando insopportabile e non riesco a controllarla.".

Le esperienze metacognitive funzionali sono del tipo:
"Sento la mia ansia crescere, dove la sento?"
"Quanto è intensa in questo momento la mia rabbia?"
"Che azione mi spinge a mettere in atto questa emozione?"

STRATEGIE METACOGNITIVE
Le strategie metacognitive disfunzionali sono ad esempio:

"Se continuo a preoccuparmi risolverò i miei problemi"
"Se continuo a pensarci alla fine troverò la soluzione"
"Quando provo emozioni negative le devo scacciare al più presto"
"Rimuginare mi serve a risolvere i problemi"
"Se continuo a pensare al passato alla fine capirò (ruminazione)"

Le strategie metacognitive funzionali sono ad esempio:
"Invece di rimuginare posso portare l'attenzione al respiro e lasciar andare gentilmente i pensieri dopo averli osservati, così come arrivano se non li penso se ne vanno"
"Rimuginare non fa altro che alimentare il fuoco della mia ansia, posso rimandare questi pensieri ad un momento preciso della giornata dedicando a questi un tempo limitato"
"Le mie emozioni e i miei pensieri negativi in questo momento sono intensi, potrei scriverli."

Psicoterapia
E' il modo in cui pensiamo agli eventi e a noi stessi che ha un impatto decisivo sulle conseguenze psicologiche negative non gli eventi stessi, lo dimostra il fatto che persone diverse reagiscono in modo differente agli stessi eventi. Le persone hanno la tendenza a considerare i pensieri e le emozioni come realtà inconfutabili non come eventi interni controllabili e passeggeri. Come esseri umani tendiamo a rimanere “incastrati” all’interno di disturbi psicologici a causa dell’attivazione di un particolare pattern di risposta alle esperienze interne. I fattori metacognitivi sono centrali nel determinare gli stili di pensiero che portano ai disturbi psicologici.

In terapia è possibile diventare consapevoli del proprio stile metacognitivo e promuovere un cambiamento nella direzione di uno stile meno disfunzionale.

Se pensi di aver bisogno di un consulto psicologico e di iniziare una psicoterapia online, puoi fissare un appuntamento scrivendo a info@marinaugolini.it

Dr. Marina Ugolini

Bibliografia
I disturbi di personalità - Modelli e trattamento - Dimaggio, Semerari
Terapia metacognitiva dei disturbi d'ansia e della depressione - Adrian Wells